perché,
quando
modalità
orientamenti
ORIENTAMENTI PSICOTERAPEUTICI
- Ci sono moltissimi orientamenti psicoterapeutici. Nella
pratica non ci sono sempre confini rigorosi tra i vari approcci; spesso
tecniche di un orientamento possono venir utilizzate all’interno di altri
approcci.
- Qui di seguito diamo una brevissima descrizione di alcuni
di essi:
ANALISI TRANSAZIONALE
- L’analisi transazionale si è sviluppata grazie
alle conoscenze della psicanalisi, alle teorie di apprendimento e agli
elementi della psicologia umanistica, maturando metodi indipendenti dotati
di chiare diagnosi e di concreti protocolli di trattamento. Il fautore di
questa teoria è Eric Berne.
- L’analisi transazionale si distingue anche grazie
ad un linguaggio comprensibile e si occupa:
- - dei comportamenti umani e dei modelli
linguistici e di pensiero
- - di come le teorie di comunicazione vengono
applicate tra le persone
- - delle teorie dell’origine e dello sviluppo
delle strutture della personalità
- - della causa e delle funzioni dei disturbi
psicosomatici
- Obbiettivo della AT è studiare e rendere espliciti
i modelli di comportamento delle persone, che generano transazioni
(relazioni).
- Le transazioni, le parole che una persona dice ad
un'altra come per esempio “Buon giorno”, possono causare sentimenti
piacevoli o sgradevoli e dar vita a determinate conseguenze .
- Sull’esame di queste esperienze
piacevoli/spiacevoli relative agli incontri umani E. Berne sostiene che le
persone in particolari momenti ed in determinate situazioni, che egli
definisce condizione di IO, pensino, percepiscano ed agiscano in un modo del
tutto prevedibile.
- I tre stati dell’IO secondo Eric Berne:
- Nell’IO-Genitore la persona memorizza i modelli di
comportamento e di autorità che vengono appresi fino all'età di sei anni.
- L’ IO-Adulto si trova in uno stato di neutralità,
sicurezza, saggezza ed obiettività.
- L’IO-Bambino contiene molti sentimenti quali:
spontaneità, gioia di vivere, paure, comportamenti aggressivi, elementi del
tutto naturali in tutti i bambini.
- Queste tre condizioni di IO possono in ogni persona
essere marcate in modo fortemente diverso.
- Qualche volta quando una condizione viene repressa,
le altre due si trovano in conflitto.
- Una persona adulta equilibrata deve disporre di
tutte e tre le condizioni di IO e solo così può agire in modo adeguato in
ogni situazione.
- Lo scopo dell’analisi transazionale è che
l’IO-Adulto dei pazienti si rafforzi, fino a permettere loro di trovare ed
esercitare modalità di vita più realistiche ed equilibrate.
IPNOSITERAPIA
- L’ipnositerapia è un termine ampio che indica
l’utilizzo dello strumento “ipnosi” all’interno del trattamento
psicoterapico, che può essere quasi di qualsiasi orientamento.
- Tra le varie modalità di ipnositerapia, quella che
rappresenta la forma più evoluta dell’ipnosi classica, è quella
sviluppata da Milton Erickson.
- In questo tipo di ipnositerapia viene utilizzata
l’induzione della trance e la suggestione, al fine di attivare forze ed
energie che sono localizzate all’interno del paziente.
- Nell’inconscio di ogni persona giacciono una
moltitudine di esperienze, capacità ed energie, che non sempre sonno
direttamente accessibili e sfruttabili, ma che attraverso l’ipnosi possono
essere attivate ed utilizzate per scopi terapeutici.
- Questa terapia permette quindi oltre al trattamento
dei disturbi nevrotici come fobie e depressione, anche quello di particolari
categorie di disturbi in particolare quelli psicosomatici, per i quali la
terapia tradizionale non possiede efficaci protocolli di trattamento.
PSICANALISI
- Agli inizi del 1900 Sigmund Freud sviluppò i
principi base della psicanalisi nella sua prassi come neurologo e
psichiatra.
- La sua conoscenza dell’esistenza dei fenomeni
inconsci e il trattamento delle malattie mentali divenne la premessa più
importante per lo sviluppo della psicoterapia nelle sue forme più svariate.
- La sua scuola diede vita a numerose scuole di
psicologia. Fra i successori più famosi ricordiamo C.G. Jung e Alfred Adler.
- L’orientamento psicanalitico si occupa:
- - dei motivi inconsci che generano particolari
comportamenti;
- - delle modalità e dei motivi mediante i
quali le persone imparano a percepire se stessi ed il mondo e a reagire;
- - delle paure e dei blocchi che impediscono di
sviluppare e modificare il corso dell'esistenza.
- La terapia individuale prende soprattutto in
considerazione l’età infantile, dove si crea il rapporto fra genitori e
bambini, e dove vengono a formarsi situazioni disfunzionali che in seguito
complicheranno la vita.
- Lo psicoterapeuta interpreta libere associazioni,
sogni e reazioni del paziente nei confronti del terapeuta. Egli lascia poi
decidere al paziente se intraprendere un processo di analisi di questi
eventi in modo da poter diventare consapevole dei propri fenomeni inconsci,
delle emozioni attuali e delle proprie modalità comportamentali.
RATIONAL EMOTIVE THERAPY
(R.E.T.)
- Quando particolari situazioni emotive scatenano
paura, rabbia o depressione, secondo Albert Ellis questo è certamente il
risultato di pensieri sbagliati, di un modo erroneo di percepire la realtà.
- Sulla base di queste convinzioni egli ha sviluppato
la “Rational emotive therapy”.
- La RET analizza e distingue i pensieri in:
- - pensieri patologici irrazionali
- - pensieri razionali e ragionevoli.
- Un esempio:
- Il sig. X deve sostenere un importante discorso. Da
tanti giorni è divorato della paura. Egli non è in grado di dormire ed è
incapace di prepararsi per il discorso.
- In ultimo si rassegna, con disgusto verso se stesso,
alla depressione.
- Il sig. Y è nella stessa identica situazione.
- E’ un po’ preoccupato e pensieroso, ma si
prepara come meglio può per il discorso.
- La RET analizza come i pensieri determinati da
particolari emozioni o modalità comportamentali agiscono.
- Il sig. X forse pensa: ”Sarà una catastrofe
quando sarò rifiutato durante il mio discorso. Questa situazione mi
annienterà. Non riuscirò a sopportarla. Diventerò un fallito.”
- Il sig. X è come paralizzato ed incapace di agire e
di fare i preparativi necessari; reagisce in modo irrazionale.
- Il sig. Y invece pensa: “Sarebbe un vero peccato
se io venissi rifiutato durante il discorso”.
- Perciò anch’egli si preoccupa, ma rimane
nonostante tutto capace di agire, egli pensa in modo razionale.
- Secondo queste prospettive le persone che soffrono
di depressione si sentono spesso responsabili per questioni che vanno al di
là del loro controllo. Tipiche dichiarazioni e pensieri di questa categoria
di pazienti sono: “Non valgo niente, sono un fallito, nessuno si interessa
a me. Tutto quello che faccio è sbagliato. Non riesco a portare a termine
niente. Nessuno mi può aiutare.”
- Nelle sedute di terapia viene analizzato il modo di
pensare del paziente.
- - Gli viene insegnato ad osservarsi in modo
sistematico.
- - Impara ad accettare se stesso e a cercare le
sue attitudini.
- - Impara a percepire tempestivamente
l’insorgere di paure, depressione e rabbia e quindi può applicare
strategie per superare le difficoltà.
- - Sarà in grado di cambiare i suoi primi
pensieri e ottenere ciò che desidera dalla vita.
TERAPIA CENTRATA SUL
CLIENTE (ROGERSIANA)
- Questo tipo di terapia nacque negli anni quaranta
negli Stati Uniti d’America grazie a Carl Rogers.
- Il concetto di “terapia centrata sul cliente” si
articola nei seguenti punti:
- - Nel punto centrale della terapia c’è il
cliente con le sue esperienze soggettive e le sue modalità comportamentali,
alle quali il terapeuta deve dare tutta la sua attenzione.
- - Il terapeuta crede nelle capacità della
persona, di guarire attraverso se stessa il suo organismo, quando le
condizioni adatte vengono create. Il cliente è fondamentalmente capace di
occuparsi di se stesso, del suo benessere e del suo ulteriore sviluppo.
- - Il terapeuta cerca la genuinità, grazie
alla quale all’interno del processo di terapia può far fruttare i suoi
sentimenti e le sue abilità; la terapia viene così definita “Aiuta per
aiutare te stesso”.
- - Le esperienze ed i pensieri del cliente
trovano nel terapeuta rispetto e comprensione, ed egli cerca di guardare il
mondo con i suoi stessi occhi. Egli porta il suo sapere e la sua conoscenza
come un offerta nelle sedute di terapia.
- - Cliente e terapeuta cercano una relazione di
piena fiducia. Il cliente stabilisce all’inizio nel corso delle sedute di
terapia che cosa è per lui importante. Generalmente, la qualità della
relazione terapeutica si intensifica, nel momento in cui il cliente
approfondisce l’esplorazione di se stesso.
- - L’obbiettivo del lavoro in comune è lo
sviluppo dell’auto consapevolezza, della fiducia e del valore
personale.
- Quando desiderio e realtà, le aspettative e le
reali capacità della persona trovano un equilibrio, la vita viene percepita
in modo realistico.
- Questo è quello che Carl Rogers sosteneva essere
una “persona vera”.
TERAPIA COGNITIVO - COMPORTAMENTALE
- Questo approccio si è sviluppato a partire dalle
elaborazioni di A.T. Beck
- La concezione su cui si fonda la terapia
cognitivo-comportamentale fa pensare ad una “geniale” quanto semplice
applicazione del principio di non render difficile il facile attraverso
l’inutile.
- Beck afferma che moltissimi concetti e costrutti
teorici e complicati modelli sono inutili.
- La concezione cognitivista è una enorme
semplificazione ed un ritorno al senso comune ed alle verità che la
stragrande maggioranza della gente condivide normalmente.
- Soprattutto non si deve trascurare secondo questo
approccio che nel senso comune la cosa da fare nelle difficoltà è di
spiegare gli errori e di dimostrare che un ragionamento non regge, e far
sperimentare che la realtà è diversa.
- Egli elabora una teoria ed una pratica clinica
estremamente agili, precise ed efficaci partendo dall’assunzione che i
disturbi psicopatologici sono primariamente disturbi della sfera cognitiva,
cioè delle funzioni del ragionamento, della valutazione e
dell’apprendimento.
TERAPIA COMPORTAMENTISTA
- La terapia comportamentista (da non confondere con
“comportamentale”) si basa sui metodi e le conoscenze dell’indagine
psicologica sull’apprendimento.
- Questa prospettiva sostiene che le principali
modalità comportamentali non sono innate ma bensì si apprendono. Così
impariamo nel corso della vita molte abitudini positive, modalità di
pensiero, di sensazione e di agire; possiamo anche recepire atteggiamenti
negativi, che possono complicare e aggravare la vita in comune con altre
persone.
- All’inizio della terapia comportamentista paziente
e terapeuta decidono:
- - le disfunzioni che hanno bisogno di essere
risolte;
- - di fornire una spiegazione che indichi,
perché il cliente ha adottato fastidiose modalità comportamentali e di
rituali, e perché queste perdurino da così tanto tempo.
- Questa terapia ha sviluppato una moltitudine di
tecniche per ottenere il cambiamento dei comportamenti e delle abitudini. Il
suo obbiettivo è di produrre cambiamenti. Le principali tecniche utilizzate
sono:
- - desensibilizzazione sistematica, esposizione
graduale e diminuzione delle paure tramite i metodi di rilassamento.
- - auto training per l'aumento della sicurezza,
per diminuire le sensazioni di inadeguatezza, per il rinforzo dei sentimenti
di valore e di fiducia, per il miglioramento delle capacità di contatto e
comunicazione.
- - procedure di autocontrollo come aiuto
spontaneo per la diminuzione di spiacevoli abitudini, comportamenti rituali.
- - training per la costruzione di nuove modalità
comportamentali e per il superamento di situazioni spiacevoli attraverso il
training intenzionale.
PSICOTERAPIA CORPOREA INTEGRATA
BIOENERGETICA
- La psicoterapia corporea integrata ha le sue radici
nelle supposizioni teoriche e nella sperimentazione terapeutica di Wilhelm
Reich e Alexander Lowen.
- Essi collegano i concetti di psicologia profonda con
elementi di bioenergetica, esercizi corporei della terapia della Gestalt e
la terapia del respiro regressivo, costituendo un nucleo complessivo.
- Si basano sulla convinzione che sentimenti,
esperienze e fantasie represse blocchino la vita fisica e psichica.
- Questi blocchi si manifestano per esempio in
tensioni croniche, nella mancanza d’espressione corporea e nei disturbi
psicosomatici. Si è afflitti da un’ampia varietà di sofferenze psichiche
che ostacolano lo scorrere delle energie vitali.
- Nel processo terapeutico vengono decifrate con
l’aiuto della “memoria corporea” e dei “dialoghi corporei” le
insoddisfazioni personali che conducono allo stato di malessere. L’accento
viene posto sulle esperienze dell’età infantile, sul rapporto fra
terapeuta e cliente, sulle esperienze emotive, fisiche e relazionali, e
sull’elaborazione dei conflitti attuali e del passato.
- Di basilare importanza è il dialogo fra terapeuta e
cliente nel quale vengono scelti argomenti tecnici d’integrazione
corporea, quali le modalità di respirazione, la struttura muscolare e
vengono modificate le posture corporee inconsapevoli.
- Scopo della terapia corporea integrata è
l’apertura ai diversi livelli delle realtà umane: le proprie sensazioni
fisiche, l’espressione corporea, il proprio mondo interiore e la fantasia.
- Queste integrazioni fra corpo e mente, fra
sentimenti e cognizioni promuovono nuove modalità di percezione ed
esperienze, e l’approvazione di se stessi e del mondo.
TERAPIA DELLA GESTALT
- La terapia della Gestalt fu fondata da Fritz Perls
che considerava l’organismo umano come una totalità, nella quale mente e
corpo non potevano venire scissi.
- Soltanto un organismo che è in continuo contatto a
livello inconscio con l’ambiente esterno è nella posizione di percepire i
suoi effettivi bisogni e di soddisfarli.
- Spesso però queste percezioni sono disturbate e
quindi la terapia della Gestalt tenta di restaurarle .
- Questa terapia prende in considerazione i retroscena
ed anche le emozioni e le esperienze riferite a concrete situazioni di vita
e familiari. Conflitti e qualche spiacevole esperienza possono rappresentare
“questioni inevase”, che ostacolano la crescita personale e impediscono
di comportarsi in modo idoneo nel presente. La terapia vuole portare in
relazione il retroscena con il problema che si trova in primo piano nel
momento presente, affinché possano venir integrati e studiati.
- Al centro della terapia vi sono le percezioni
attuali dei propri processi, i blocchi, e le esperienze fatte in prima
persona del “Qui ed ora”.
- Le fondamentali vicende individuali ed esistenziali
vengono ricostruite, rivissute e rielaborate. Lo scopo è quindi
l’integrazione dei sentimenti, delle esperienze e delle percezioni.
- Il punto di partenza del lavoro è sempre il chiaro
contatto fra l’io e il tu. La possibilità di guarigione dipende da una
nuova esperienza con altre persone.
- La terapia è orientata alla crescita e al mettere
in evidenza le potenzialità positive delle persone.
- I suddetti obbiettivi vengono raggiunti per esempio
attraverso i dialoghi interiori fra i sentimenti di odio e amore oppure con
i giochi di ruolo come quello della “sedia vuota”.
- Una persona integrata può infine sviluppare una
sana sensibilità verso se stessa e gli altri e può assumersi la
responsabilità della sua crescita personale.
TERAPIA SISTEMICA
- La terapia sistemica nasce dai lavori con le
famiglie negli Stati Uniti d’America. Questa viene poi validamente
sviluppata soprattutto dalla Scuola di Milano (Sellini Palazzoni).
- L'approccio sistemico considera l'individuo come
membro di un gruppo sociale, di solito la famiglia. Una famiglia funzionale
è un sistema che fornisce ai suoi membri una rete di sostegno. Nella
famiglia disfunzionale invece la libertà di scelta dei singoli membri è
diminuita al punto da limitarli psicologicamente.
- Il modello sistemico permette al terapeuta di
accedere liberamente all'utilizzazione delle intuizioni e delle tecniche di
ogni scuola. Il terapeuta può disporre di qualsiasi tecnica, perché il
modello sistemico non abbandona l'individuo. Tale modello riconosce tuttavia
che l'individuo è in continuo dialogo con l'esterno, nel presente. Esso
amplia l'approccio usando una struttura più complessa dei modelli lineari
ma che, per questo motivo, è più coerente con la complessa realtà
dell'esperienza umana. Il terapeuta sistemico, partecipando attivamente e
intrusivamente alle transazioni interpersonali che compongono il sistema
familiare, provocherà delle modificazioni del sistema stesso, sviluppando
nuove capacità tra i membri della famiglia di scegliere modi alternativi di
relazione.
TERAPIA STRATEGICA
- Secondo J. Haley la terapia strategica non è una
concezione o una teoria particolare, ma un nome per quei tipi di terapia in
cui il terapeuta si assume la responsabilità di influenzare direttamente le
persone. Negli anni cinquanta è iniziata la diffusione di una grande varietà
di tecniche di terapia strategica.
- Si parla quindi di terapia strategica (in genere)
quando il terapeuta mantiene l'iniziativa in tutto quello che si verifica
nel corso della terapia ed elabora una tecnica particolare per ogni singolo
problema. Quando un terapeuta e una persona con un problema si incontrano,
entrambi contribuiscono a determinare la situazione che si sviluppa, ma nel
corso delle terapia strategica, l'iniziativa è quasi sempre nelle mani del
terapeuta che deve progettare gli interventi per raggiungere gli obiettivi
concordati con il paziente, valutare le risposte che riceve per correggere
il suo approccio e infine esaminare i risultati per vedere se la terapia ha
avuto un buon esito.
- Per i terapeuti che praticarono l'ipnosi ciò è
sempre stato implicito nell’attività; infatti per la natura stessa
dell'ipnosi, l'ipnotista deve costantemente assumere l'iniziativa di quello
che sta per accadere. L'influenza esercitata dall'ipnosi su tutte le forme
di psicoterapia non è stata probabilmente ben valutata e, sempre secondo
Haley, si può a ragione ritenere che la maggior parte degli approcci
terapeutici abbia la sua origine proprio in quest'arte.
- M. Erickson può essere ritenuto maestro e
precursore della terapia strategica; per molto tempo è stato considerato il
massimo esponente dell'ipnosi medica mondiale, dato che ha dedicato la sua
vita alla ricerca sperimentale e all'uso dell' ipnosi nella terapia con una
varietà pressoché infinita di tecniche. Quello che sembra meno noto è
l'approccio strategico da lui elaborato per il trattamento di pazienti
singoli, di coppie e di famiglie, senza ricorrere all'uso formale
dell'ipnosi. Egli ha praticato un'attività psicoterapeutica molto intensa
trattando ogni tipo di problema psicologico e prendendo in terapia famiglie
in differenti fasi del loro ciclo vitale. Il suo stile terapeutico, anche
quando non usa esplicitamente l'ipnosi, è così profondamente legato alla
sua concezione dell'ipnosi, che qualsiasi cosa egli faccia sembra trarre
origine da quest'arte. Ha introdotto nella psicoterapia una vastissima gamma
di tecniche ed ha al tempo stesso prodotto un ampliamento di vedute tale, da
permettere di considerare l'ipnosi, non più una sorte di rituale, bensì
uno stile particolare di comunicazione.
- La terapia strategica si è poi evoluta
particolarmente nel modello del:
- CENTRO DI TERAPIA STRATEGICA EVOLUTA - AREZZO
>>>
- sviluppata dal dott. G. Nardone.
PSICOTERAPIA TRANSPERSONALE
- Attraverso le esperienze transpersonali le persone
valicano i confini della loro identità personale e della loro visione del
mondo.
- Le frontiere dell’ IO e del NON-IO vengono
abbattute. Spesso ed inaspettatamente la gente può avere esperienze di
situazioni transpersonali, che si verificano per esempio in caso di
fallimenti d’amore, incidenti stradali, schock da operazioni chirurgiche,
o tramite il dolore derivante dalla perdita di persone amate.
- Talvolta si diviene vittime della depressione, di
malattie psicosomatiche o di episodi psicotici.
- Non viene vista nessuna possibilità di salvezza, e
ci si può gravemente trovare coinvolti in disturbi cronici. Nel
processo della terapia transpersonale la persona impara che i suoi conflitti
latenti sono una parte della personalità, e che devono essere integrate in
una armonica totalità.
- L’obbiettivo della terapia è l’integrazione
della persona, la quale attraverso la volontà è in grado di coordinare le
funzioni psicofisiche del suo organismo.
- Una persona che è libera da fissazioni e blocchi può
agire in modo spontaneo, e sa come soddisfare i propri bisogni; inoltre può
adoperare in modo sensato e costruttivo persino le energie negative.
- Nel corso della terapia vengono stabiliti alcuni
obbiettivi quali per esempio gli atteggiamenti e le tendenze da sviluppare,
di liberare la personalità dalla camicia di forza ed imparare quindi ad
apprezzarla e conoscerla.
- Terapeuta e cliente vanno ognuno sulla propria
strada, fino a divenire l’insegnante l’uno dell’altro.
PROGRAMMAZIONE
NEUROLINGUISTICA (PNL)
Non è un orientamento psicoterapeutico ma un
modello ed un insieme di tecniche.
- Richard Bandler e John Grinder ispirandosi alla
terapia di Virginia Satir (terapia familiare), a Milton Erickson (ipnositerapia),
e a Fritz Perls (terapia della Gestalt), con l’aggiunta di un qualcosa
della psicanalisi e della bioenergetica, e combinando filosofia e tecniche
già scientificamente provate alle loro, produssero negli anni '70 tecniche
e modelli di trattamento, che erano considerati nell'ambito della
psicoterapia molto utili e validi.
- La parola NEURO sta ad indicare la totalità delle
percezioni interiori ed esteriori.
- LINGUISTICA si riferisce all’illustrazione verbale
del processo di percezione con la quale ogni persona costruisce il suo
modello personale.
- PROGRAMMAZIONE indica il processo di organizzazione
delle percezioni e delle sensazioni.
- La PNL si occupa mediante la struttura delle
esperienze soggettive, di come una persona vede il mondo e come organizza le
sue percezioni.
- La PNL non vuole essere una teoria; essa ha lo
status di un modello basato sul criterio dell’utilità. Essa offre degli
strumenti con i quali ognuno può organizzare le sue esperienze soggettive
in modo sensato, con il fine di definire le proprie modalità
comportamentali ed acquisire sicurezza.
- I concetti principali del modello sono i seguenti:
- - ogni comportamento ha uno scopo positivo;
- - ogni persona ha tutte le capacità
necessarie per raggiungere gli obbiettivi personali;
- - in ogni situazione problematica ci sono
alternative.
TERAPIA SESSUALE MANSIONALE
INTEGRATA
Non è una psicoterapia in senso stretto ma una
terapia specifica per le disfunzioni sessuali.
- L'approccio ai disturbi sessuali si è sviluppato
essenzialmente come tecnica comportamentale autonoma, man mano arricchitasi
di contributi di altre discipline.
- L’intervento terapeutico ha lo scopo preciso e
definito che viene perseguito elaborando un'adeguata strategia. Lo scopo non
è però solo la scomparsa della disfunzione sessuale ma anche il
mantenimento del risultato raggiunto ed è definibile quindi come: "il
minimo cambiamento stabile possibile".
- Al fine di rendere più stabili i cambiamenti
ottenuti, è stato pertanto necessario integrare l'approccio mansionale con
un modello che consenta d'intervenire sui contenuti emotivi e cognitivi.
Perché la risoluzione del sintomo sessuale sia stabile, è necessario
pertanto che cambino nella coppia i comportamenti, le emozioni, le
convinzioni sulla sessualità, nonché che si modifichi l'interazione
reciproca di questi elementi. Lo scopo sarà quindi definito nel suo aspetto
comportamentale, cognitivo e relazionale e si elaborerà una strategia
complessa per raggiungere queste mete.
- Questa è una terapia sostanzialmente di coppia.
Nelle sedute si analizzano le mansioni svolte e vengono fornite prescrizione
di mansioni successive. La terapia si struttura in tre fasi che seguono
l'ideale cammino dalla scoperta di sé alla scoperta della coppia. La durata
prevista è di solito compresa fra i 4 e i 12 mesi, con sedute inizialmente
settimanali.
- La terapia si articola sui temi principali della
ricerca di un'intimità di coppia sempre maggiore, della costruzione di un
rapporto di alleanza e cooperazione, all'esposizione graduale alle emozioni
sessuali, e allo sviluppo dell'aspetto genitale della sessualità.
Quest'ultimo tema caratterizza l'aspetto pedagogico della terapia. E’
infatti utile, più spesso di quanto non si supponga, fornire informazioni
“tecniche” anatomo-fisiologiche, chiarimenti su comportamenti sessuali,
seguendo una sorta di filo continuo che riconduca pregiudizi, paure e
fantasmi su un piano di conoscenza e realtà.
- Seguendo questi temi, unitamente alla lettura sui
tre livelli della disfunzione sessuale, si possono elaborare i percorsi
terapeutici composti da mansioni che abbiano una loro coerenza e consentano
quindi l’elaborazione di esperienze, in modo tale da fornire stimoli
ristrutturanti sul piano cognitivo, comportamentale e relazionale.
- Tutto ciò rappresenterà la base sicura da cui la
coppia partirà per compiere esplorazioni sempre più lunghe e complesse nel
mondo della propria sessualità.
TECNICHE DI RILASSAMENTO E DI
VISUALIZZAZIONE
Non sono psicoterapie ma modalità di induzione di
stati di rilassamento muscolare e/o mentale.
- Le tecniche di rilassamento aiutano a sciogliere la
muscolatura, migliorano il processo dell'equilibrio, rinforzano l'intera
concentrazione spirituale, contribuiscono ad eliminare fastidiosi pensieri
ed a controllare efficacemente le abitudini. L'efficacia salutare del
rilassamento è nota già da millenni.
- Il training autogeno ed il progressivo rilassamento
muscolare sono in questo campo la procedura più conosciuta. Questa tecnica
venne sviluppata da J.H. Schultz per un impiego clinico. Egli scoprì che è
possibile influenzare la funzione organica autonoma attraverso
l'autosuggestione ed il training cognitivo.
- Formule suggestive favoriscono il rilassamento
muscolare e l'irrorazione sanguigna. Attraverso specifici esercizi vengono
controllati i processi vegetativi ed il training agisce come una sorta di
scarica positiva per le funzioni organiche.
- Il rilassamento progressivo muscolare venne
applicato da J. Wolpe con lo scopo di influenzare gli stati di paura;
infatti la paura è sempre collegata ad un difficile rilassamento muscolare.
- Negli esercizi vengono tesi uno dopo l'altro tutti i
gruppi muscolari e poi velocemente rilassati.
- Viene raggiunta una buona condizione di rilassamento
fisico e spirituale, collegata ad un segnale esterno, che in avvenire verrà
richiamato con una formula suggestiva, in modo da ottenere la condizione di
rilassamento desiderata.
- Il viaggio nel corpo di G. Alexander permette di
esercitarsi ad essere coscienti delle rispettive sensazioni fisiche mediante
esercizi come per esempio i "viaggi di fantasia attraverso il
corpo" che rinforzano queste correlazioni.
- Viene prestata notevole attenzione alle sensazioni
corporee, di modo che il loro afflusso comporti un aumento generalizzato del
benessere fisico.
- Ci sono innumerevoli altre tecniche di rilassamento
e di visualizzazione.
- Con le tecniche di rilassamento si ottengono
discreti risultati nel trattamento di problematiche quali lo stress,
disturbi del sonno e lievi forme di paura. Possono anche mobilitare in breve
tempo energie assopite, di modo che vengano utilizzate per scopi proficui .
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