LA  CONSULENZA  - counselling


L'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1975 ha dato la seguente definizione di counselling*:   
«Attività di sostegno capace di aiutare individualmente persone in difficoltà ad assimilare le loro conoscenze e trasformarle in stili di vita soddisfacenti e comportamenti responsabili».
 
L’effetto filtro - screening
 
Altri autori sembrano intendere la consulenza-counselling soprattutto come un'attività di approccio preliminare ai problemi della vita, in cui il consulente-counselor, sulla base di una corretta lettura della domanda data dall'utente o paziente e dei dati da questi forniti, opera uno screening del "caso" indirizzandolo alle diverse e specifiche competenze ulteriori. Ad esempio smistandolo verso una ricerca medico-biologica più sofisticata e approfondita, verso uno psicoterapeuta individuale, verso una terapia familiare e cosi via. 
 
L’effetto  "relazione di aiuto"
 
Il counselling è quindi un aspetto e una modalità specifica di una più generale modalità d'intervento che è la consulenza tout-court.   
Questa è da intendere come relazione professionale operatore-utente che si situa nell'ambito generale delle dinamiche psicoterapiche, ma risponde a una richiesta esplicitamente delimitata e motivata: è una richiesta che riguarda sia l'ambito esistenziale dell'utente (cioè personale, relazionale e sociale) che le sue necessità cognitive. 
In questo caso si preferisce il termine anglosassone counselling piuttosto dell’equivalente italiano consulenza perché quest'ultimo connota prevalentemente attività caratterizzata da pareri tecnici, opinioni personali ancorché professionalmente motivati e qualificati, fortemente caratterizzato da aspetti indicativi dipendenti dal parere professionale personale. Si pensi alla consulenza giuridica, tributaria o tecnica in genere, o al "consulto" medico.   
La professionalità del consulente-counselor; è invece specificatamente volta ad evitare le istanze soggettive, peculiarità questa dell’ attività psicoterapeutica, per far emergere invece le scelte autonome dell'utente.   
Il counselling diviene allora una “relazione di aiuto” che consente all'utente la presa di coscienza della propria realtà e situazione, dei termini dei propri problemi, diventati più chiari, e permette quindi una migliore gestione dei problemi stessi, con una possibilità di elaborare personalmente scelte più mature e responsabili.   
Il counselling è dunque un evento relazionale da non lasciare alla casualità dello scambio interpersonale, al buon senso, alla buona volontà, all'improvvisazione; ma necessitante di tecniche specifiche di ascolto, di elaborazione di dati raccolti, di tattiche per capire e per attivare capacità cognitive e critiche nell’utente stesso. 
 
Il counselling strategico  
 
In quanto “relazione di aiuto” che mette in atto un processo dinamico nella persona di cui promuove un cambiamento (soluzione o processo di adattamento alla situazione, e in effetti si può dire che la consulenza fallisce specialmente quando non riesce a muovere una situazione di stallo), la consulenza appartiene a buon diritto ai processi “terapeutici”, in senso lato.   
Il counselling risulta allora essere  una opportunità preziosa di intervento “terapeutico”. Non deve essere utilizzato solo per riversare informazioni sull'utente, per la sua coscientizzazione, maturazione, responsabilizzazione, ecc, ma può esser usato attivamente per far emerger le potenzialità e le competenze del soggetto.   
Ciò è oggi possibile con l’utilizzo di quelle svariate metodologie, strategie e strumenti efficaci ed efficienti che la psicologia in questi ultimi decenni ci ha fornito, e che vengono ormai ampiamente e diffusamente utilizzati in altri paesi. 
 
L’ascolto psicologico - consulenza 
 
In confronto a quanto sopra, l’”ascolto psicologico” sembra connotare invece una tipologia d’intervento passivo, e quindi poco produttivo, se non addirittura “un’occasione mancata”
   
 
* Il termine italiano “consulenza” non ha esattamente lo stesso significato del termine anglosassone “counselling”.
 
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Bibliografia  
Street and Downey, Brief Therapeutic consultations, J.Wiley 1996;
Moshe Talmon, Single session therapy, Jossey-Bass 1990; 
S. de Shazer, Putting difference to work, Norton 1991 
D.S. Everstine, L. Everstine, People in crisis, Brunner Mazel 1983
N.A. Cummings, Brief intermittent psychotherapy throughout the life cycle, in Family Therapy, Allyn and Bacon 1993


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